INTRODUZIONE - Guida della pro loco Cantorso
Regni e Popoli della Marca
Vi erano, ad esempio, esseri viventi che potevano muoversi (e la maggior parte delle volte lo facevano per fuggire i loro guai), annusare, ascoltare, toccare e vedere l’ambiente intorno a loro. Avevano qualche difetto, se li dividevi in due morivano, e possedevanoorgani non sostituibili che se danneggiati decretavano lo loro fine. Tra questi ve ne era uno chiamato cervello attraverso il quale potevano elaborare molti pensieri complicati e immaginare di tutto anche ciò che non esisteva, ma se ciò fosse stato un vantaggio rispetto a chi non ne disponeva era ancora da dimostrare. Per sopravvivere avevano necessità barbare: mangiavano gli altri. Essi si facevano chiamare Animali.
C’erano poi altri esseri che invece scelsero di restare sempre fermi nello stesso posto da quando nascevano a quando morivano, e la cosa strepitosa è che non si annoiavano neanche un po'. Loro per sopravvivere si nutrivano della luce del sole. Una scelta pratica, economica e se volete a suo modo etica, che portò ottime conseguenze. Vivevano molto più a lungo degli Animali e non temevano di essere mangiati o ridotti in briciole, anzi, questo li aiutava a moltiplicarsi ancor di più. A parte muoversi potevano annusare, ascoltare, toccare e vedere il mondo non proprio allo stesso modo degli Animali, ma con gli stessi risultati, a dire il vero nella maggior parte dei casi con risultati migliori. Essi decisero di vivere collaborando tra loro, sviluppando delle vere e proprie reti di mutuo soccorso che all’occorrenza potevano sfamarli, allertarli dai pericoli, difenderli e molte altre cose ancora. Si facevano chiamare Piante e senza di loro gli Animali, come noi li conosciamo, non sarebbero mai esistiti.
Altri ancora optarono per una soluzione mista, presero un po' dalle Piante e un po' dagli Animali. Si nutrivano sia della la luce del sole, sia di altri esseri. Anche loro erano molto intelligenti e collaborativi e strinsero una fortissima alleanza con la comunità delle Piante. Impararono ad estendersi per chilometri per riuscire ad intrecciare e far comunicare tutte le radici dei vegetali che trovavano. Alcuni di loro si specializzarono all’inverosimile riuscendo a mangiare rocce, generare terreno, digerire sostanze inquinanti, produrre cibo, medicine e allucinazioni, decidere della vita e della morte di altri esseri o manipolarne il comportamento, fino a influenzare l’atmosfera terrestre o sopravvivere nello spazio. Li contornava un’aurea di magia e si facevano chiamare Funghi.
Vi erano poi coloro dai quali tutti erano stati generati. Erano così piccoli da risultare praticamente invisibili. Il loro numero era centomila volte maggiore di tutte le stelle dell’universo osservabile da quel piccolo mondo a palla. Vivevano ovunque anche all’interno di ogni altro essere vivente. La loro presenza solo all’interno del nostro intestino superava di dieci volte il numero delle cellule del nostro corpo. Erano organismi sociali organizzati in comunità complesse, vere e proprie giungle microscopiche. Disponevano di un sistema sensoriale per trasmettere e ricevere segnali verso i propri compagni. Furono gli inventori delle nano macchine che permisero l’esistenza di tutti gli altri esseri viventi. Il loro era l’impero delle Monere.
All’interno di questo impero era presente un’ambigua e numerosa comunità di entità microscopiche talmente misteriose da non sapere se fossero realmente vive. Disponevano di varie forme e si riproducevano nei corpi degli altri fino a provocarne la morte, ma non sempre. Solo negli strati superiori degli oceani ne vivevano diverse centinaia di milioni per ogni millilitro d’acqua. Loro erano l’enclave dei Virus.
In questo piccolo mondo a forma di palla dimoravano milioni, miliardi di esseri viventi, ma ancor di più erano quelli di cui nessuno conosceva l’esistenza. Ogni tanto se ne scopriva qualcuno e allora lo si catalogava, etichettava e lo si inseriva subito in qualche gruppo, perché non sapere come definire un altro essere inquietava molto, soprattutto gli uomini che assumevano lo stesso atteggiamento fra di loro. A volte però se ne scopriva qualcuno così indefinito da non essere catalogabile, o peggio non lo si scopriva affatto, ed una volta estinto di lui si perdeva ogni traccia, e, chissà, forse è stato meglio così. Alcuni, ma non tutti, si accorsero di questo fatto e li chiamarono
il popolo perduto.
Ed infine i più belli ma i più temibili di tutti. Non erano proprio esseri viventi, costituivano presenze che si nutrivano e vivevano delle energie degli altri, in particolare di una specie: quella umana. Erano idee, pensieri, aspirazioni, desideri e credenze concepiti dal cervello umano e che in un certo qual modo si può dire fossero reali perché manovravano la vita dei loro creatori che a loro volta influivano pesantemente sulla vita di tutti gli altri esseri viventi. Sembra addirittura che gli elementi di questo gruppo interagissero fra loro in modo autonomo e spregiudicato: erano la confraternita dei Miti.
In questo piccolo mondo a forma di palla, sperduto ai confini del cosmo, si consumò una grande storia, unica nel suo genere e fra tutti i mondi conosciuti. Di essa rimane solo una piccola parte, quella che non abbiamo ancora fatto in tempo a distruggere, e che nella marca delle Terre Favolose dispone dell’ultimo e più esaustivo campionario. Affrettatevi a venirci a trovare, la pro loco saprà trovarvi una sistemazione in paese che soddisferà tutte le vostre esigenze, e godetevi lo spettacolo prima che sia troppo tardi, ne vale veramente la pena.
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della pro loco Cantorso.
INTRODUZIONE
Guida della pro loco Cantorso
Regni e Popoli della Marca
C’era una volta, beh, in effetti ci sarebbe ancora, ma sta tutto scomparendo a una velocità tale che usare i verbi al passato risulta più realistico, e diciamolo... anche più dignitoso.
C’era quindi una volta un piccolo mondo a forma di palla, che ruotava su se stesso come una trottola, e oltre a fare questo ruotava intorno e assieme ad altri mondi, anche loro a forma di palla,
dentro un spazio vuoto, nero e pressoché infinito. Questo piccolo mondo a forma di palla era diverso da tutti gli altri perché era colorato. Aveva tre colori: il verde, il bianco e il blu.
Ed era diverso anche per essere popolato da esseri intelligenti, cioè capaci di risolvere problemi. Naturalmente vi era chi i problemi li risolveva di più e chi di meno, ma alcuni di quelli
che ne risolvevano meno pensavano di essere quelli che ne risolvevano di più, con la tragica e inevitabile conseguenza che tutto ciò portò alla loro estinzione.
Vi erano, ad esempio, esseri viventi che potevano muoversi (e la maggior parte delle volte lo facevano per fuggire i loro guai), annusare, ascoltare, toccare e vedere l’ambiente intorno a loro.
Avevano qualche difetto, se li dividevi in due morivano, e possedevano organi non sostituibili che
se danneggiati decretavano lo loro fine. Tra questi ve ne era uno chiamato cervello attraverso il quale potevano elaborare molti pensieri complicati e immaginare di tutto anche ciò che non esisteva,
ma se ciò fosse stato un vantaggio rispetto a chi non ne disponeva era ancora da dimostrare. Per sopravvivere avevano necessità barbare: mangiavano gli altri.
Essi si facevano chiamare Animali.
C’erano poi altri esseri che invece scelsero di restare sempre fermi nello stesso posto da quando nascevano a quando morivano, e la cosa strepitosa è che non si annoiavano neanche un po'.
Loro per sopravvivere si nutrivano della luce del sole. Una scelta pratica, economica e se volete a suo modo etica, che portò ottime conseguenze. Vivevano molto più a lungo degli Animali
e non temevano di essere mangiati o ridotti in briciole, anzi, questo li aiutava a moltiplicarsi ancor di più.
A parte muoversi potevano annusare, ascoltare, toccare e vedere il mondo
non proprio allo stesso modo degli Animali, ma con gli stessi risultati, a dire il vero nella maggior parte dei casi con risultati migliori. Essi decisero di vivere collaborando tra loro, sviluppando
delle vere e proprie reti di mutuo soccorso che all’occorrenza potevano sfamarli, allertarli dai pericoli, difenderli e molte altre cose ancora. Si facevano chiamare Piante e senza di loro gli Animali,
come noi li conosciamo, non sarebbero mai esistiti.
Altri ancora optarono per una soluzione mista, presero un po' dalle Piante e un po' dagli Animali. Si nutrivano sia della la luce del sole, sia di altri esseri. Anche loro erano molto intelligenti
e collaborativi e strinsero una fortissima alleanza con la comunità delle Piante. Impararono ad estendersi per chilometri per riuscire ad intrecciare e far comunicare tutte le radici dei vegetali
che trovavano. Alcuni di loro si specializzarono all’inverosimile riuscendo a mangiare rocce, generare terreno, digerire sostanze inquinanti, produrre cibo, medicine e allucinazioni, decidere
della vita e della morte di altri esseri o manipolarne il comportamento, fino a influenzare l’atmosfera terrestre o sopravvivere nello spazio. Li contornava un’aurea di magia e si facevano chiamare Funghi.
Vi erano poi coloro dai quali tutti erano stati generati. Erano così piccoli da risultare praticamente invisibili. Il loro numero era centomila volte maggiore di tutte le stelle dell’universo osservabile
da quel piccolo mondo a palla.
Vivevano ovunque anche all’interno di ogni altro essere vivente. La loro presenza solo all’interno del nostro intestino superava di dieci volte il numero delle
cellule del nostro corpo.
Erano organismi sociali organizzati in comunità complesse, vere e proprie giungle microscopiche. Disponevano di un sistema sensoriale per trasmettere e ricevere
segnali verso i propri compagni.
Furono gli inventori delle nano macchine che permisero l’esistenza di tutti gli altri esseri viventi. Il loro era l’impero delle Monere.
All’interno di questo impero era presente un’ambigua e
numerosa comunità di entità microscopiche talmente misteriose da non sapere se fossero realmente vive. Disponevano di varie forme
e si riproducevano nei corpi degli altri fino a provocarne la morte, ma non sempre. Solo negli strati superiori degli oceani ne vivevano diverse centinaia di milioni per ogni millilitro d’acqua.
Loro erano l’enclave dei Virus.
In questo piccolo mondo a forma di palla dimoravano milioni, miliardi di esseri viventi, ma ancor di più erano quelli di cui nessuno conosceva l’esistenza.
Ogni tanto se ne scopriva qualcuno e allora lo si catalogava, etichettava e lo si inseriva subito in qualche gruppo, perché non sapere come definire un altro essere inquietava molto, soprattutto gli uomini che assumevano
lo stesso atteggiamento fra di loro. A volte però se ne scopriva qualcuno così indefinito da non essere catalogabile, o peggio non lo si scopriva affatto, ed una volta estinto di lui si perdeva
ogni traccia, e, chissà, forse è stato meglio così. Alcuni, ma non tutti, si accorsero di questo fatto e li chiamarono il popolo perduto.
Ed infine i più belli ma i più temibili di tutti. Non erano proprio esseri viventi, costituivano presenze che si nutrivano e vivevano delle energie degli altri, in particolare di una specie: quella umana.
Erano idee, pensieri, aspirazioni, desideri e credenze concepiti dal cervello umano e che in un certo qual modo si può dire fossero reali perché manovravano la vita dei loro creatori
che a loro volta influivano pesantemente sulla vita di tutti gli altri esseri viventi. Sembra addirittura che gli elementi di questo gruppo interagissero fra loro in modo autonomo e spregiudicato:
erano la confraternita dei Miti.
In questo piccolo mondo a forma di palla, sperduto ai confini del cosmo, si consumò una grande storia, unica nel suo genere e fra tutti i mondi conosciuti. Di essa rimane solo una piccola parte, quella che non abbiamo ancora fatto in tempo a distruggere, e che nella marca delle Terre Favolose dispone dell’ultimo e più esaustivo campionario. Affrettatevi a venirci a trovare, la pro loco saprà trovarvi una sistemazione in paese che soddisferà tutte le vostre esigenze, e godetevi lo spettacolo prima che sia troppo tardi, ne vale veramente la pena.
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